Come si forma una relazione d’amore? – Brescia Love & Sex Novembre 2020
Come si forma una relazione d’amore?
Ci possono essere vari motivi che spingono due persone a iniziare una relazione, in questo articolo proviamo a capire meglio come nasce e si struttura questa voglia di stare insieme.
Non ci sono pozioni magiche o trucchi da usare in amore che ci garantiscano il successo, ci sono però delle cose da sapere che possono aiutarci a vivere al meglio le nostre relazioni.
Per prima cosa
La prima cosa da sapere è che per stare bene con qualcuno dobbiamo stare bene da soli. Esiste la malsana idea che in amore bisogna trovare l’altra metà della nostra mela. Questo concetto è assolutamente sbagliato! Non serve nessuno per completarci, siamo completi già così. Iniziare una storia con la convinzione di avere bisogno di qualcuno per essere interi è il primo passo verso la rovina e può innescare meccanismi di dipendenza affettiva, difficili da sradicare, che compromettono sicuramente il nostro benessere, quello della coppia e quello del/della partner.
Se non abbiamo bisogno di nessuno che ci completi, allora perché scegliamo di intraprendere una relazione di coppia, a volte anche molto faticosa?
Partiamo nel sottolineare che questo percorso non è una tappa obbligata per tutti e che alcune persone non sentono la necessità di legarsi a qualcuno. Per quelli invece che si cimentano in questa ardua impresa le motivazioni possono essere molte e trovano origine a livello affettivo, sociale e biologico. Dobbiamo ricordare, infatti, che esiste dentro di noi anche una spinta evolutiva che ci indirizza verso la procreazione.
Le tre tappe
Nella formazione di un legame è possibile generalmente riconoscere tre tappe. La prima rappresenta la SCELTA reciproca dei partner, quella che li spinge a conoscersi e a riconoscersi. Questa fase è legata alla loro storia personale e familiare. La seconda tappa è la fase dell’INNAMORAMENTO, dove i partner si mettono in gioco a livello globale (affettivo, cognitivo e fisico). In questa fase anche il sesso gioca un ruolo molto importante perché permette di integrare le sensazioni emotive con quelle fisiche del piacere, dando un senso di appartenenza reciproca ai membri della coppia. È in questa fase che il partner sembra l’unico in grado di soddisfare le nostre esigenze e le nostre aspettative, abbiamo bisogno solo di lui/lei.
L’ultima tappa è quella che definisce l’amore come stabile e duraturo. Il partner viene visto nella sua individualità contraddistinto da caratteristiche, esigenze, autonomie e difetti. Il fenomeno che sembra rompere questo bellissimo “incantesimo” prende il nome di DISINCANTO. Se i partner sono in grado di accettare e superare questo passaggio, la coppia è in grado di vivere un legame più profondo fatto di empatia, condivisione e cooperazione.
La teoria triangolare dell’amore
Per riuscire a comprendere meglio le dinamiche che si creano all’interno della coppia, negli anni ’80, lo psicologo Robert Sternberg elabora la famosa “Teoria triangolare dell’amore”.
Secondo lo psicologo è possibile rappresentare l’amore come l’area di un triangolo ai cui vertici troviamo:
PASSIONE: intesa come forte ricerca di unione fisica e/o emotiva con l’altro.
INTIMITÀ: rappresentata dalla ricerca di condivisione, vicinanza e conoscenza reciproca.
IMPEGNO: che include la componente della scelta della persona per costruire il legame (all’inizio) e l’impegno a mantenere vivo il rapporto nonostante le avversità.
La forma del triangolo non è fissa, ma può variare rispetto alla maggiore o minore presenza di queste componenti generando aree sempre diverse, sia da coppia a coppia, ma anche all’interno della stessa.
Le situazioni vissute dai partner, sia insieme sia da soli, entrano nella vita della coppia e ne possono modificare gli equilibri. Senza però annoiarvi troppo su queste differenze concludo dicendovi che per Sternberg la forma ideale del triangolo è quella del triangolo equilatero che prende il nome di AMORE VISSUTO. Questo è generato dalla piena e completa presenza di passione, intimità e impegno.
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